Questa è la mia vendetta mamma!

Il tempo è così prezioso quando si vive da qualche parte a quindici ore di distanza in aereo.

Ci sono volute diciassette ore in aereo, senza contare le ore di tragitto in macchina e le ore aspettate all’aeroporto prima di imbarcarmi. Dopo, quando finalmente l’aereo è atterrato, sapevo che c’erano ancora più di un paio di ore in macchina prima di arrivare a casa, quella casa che ci avrebbe accolto  per il tempo di quel soggiorno.

Questa odissea l’ho fatta portando nelle mie braccia un bimbo che non aveva ancora un anno di vita.

Da quanto tempo aspettavo quel momento di ritrovarci, di guardarci negli occhi, di sentirci vicine, di stare nello stesso luogo e nello stesso tempo, di non avere problemi di connessione, di fusi orari, di tante cose che ci sono sempre da fare.

Sono passati cinque anni dopo l’ultima volta che ci siamo viste, tante cose sono cambiate nel frattempo, te ne ricordi? Ho immaginato questo momento tante, tante volte, soprattutto nell’ultimo anno dopo la nascita di tuo nipote.

Dovresti fare conoscenza di quella piccola creatura, mio figlio, che ho portato nelle mie braccia per quelle ore che mi sono sembrate infinite dentro quell’aereo.

Pensavo questa volta le cose saranno diverse, forse sarai cambiata e mi sarai più vicina, più interessata a me, magari attraverso l’angelino che ti ho portato.

E così i giorni sono passati.
Mi chiedevo ogni mattina: ma che c’è? Dove sei? Perché non vieni? Siamo qui, adesso!

Il tempo è così prezioso quando si vive da qualche parte a quindici ore di distanza in aereo.
Mamma, capisci quanti soldi ci ho messo per stare qui, ora?

Tu, dove sei? Cosa c’è di più importante che ritrovarci?

Mamma, ma tu non hai un cuore?

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La storia di quelli che non ci stanno più

Si deve cercare dappertutto prima di raccontare la storia

È difficile raccontare la storia di quelli che non ci stanno più perché bisogna guardare ovunque. Bisogna cercare nelle fotografie, nelle letterine, nella memoria di tutti quelli che ci stanno e potrebbero aggiungere un pezzo di più nella storia che si cerca di ricostruire.

La storia in questione è quella dei miei nonni, sfortunatamente morti prima che abbia avuto la possibilità di conoscerli davvero.

Stranamente qualche persona della mia famiglia sono morte giovane, presto e d’un cuore chi ha smesso di battere.

Mio nonno si chiamava Alberto e mia nonna si chiamava Filomena. Erano napoletani, avevano cinque bambini e hanno vissuto a Napoli fino alla fine della seconda guerra.

Nonno ha nascosto una imperdonabile sorpresa…

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Gli incazzati

Nella vita ci sono tre tipi di persone

  1. I bastardi fortunati

  2. I bastardi sfortunati

  3. I bastardi incazzati

Vi spiego

I bastardi fortunati sono quelli

nati nel giusto paese, con il giusto colore, nella giusta famiglia, con le perfette condizioni per riuscire a fare qualsiasi cosa.

Questi qui vengono amati e sono sostenuti dalla loro famiglia e dal loro entourage. Anche quando decidono di fare cazzate tutti gli stanno vicino per cercare di aiutarli. Non conoscono il vero dolore, non conoscono nessun tipo di mancanza: che sia dell’amore, che sia dell’attenzione dei genitori. Questi sono i bastardi fortunati e tutto quello che si possa immaginare come risorsa materiale, affettiva o mentale loro ne hanno in abbondanza.

Poi ci sono i bastardi sfortunati che sono

proprio in opposizione a tutto ciò che è stato descritto sopra:

Di colore, di un’altra razza, troppo piccoli, troppo grandi, troppo grossi, troppo magri, troppo stupidi, poveri, brutti, sgradevoli, schifosi, con odori particolari. Questi miserabili sono stati abbandonati in qualche modo oppure in tutti i modi. Sono stati abusati, feriti nella carne e nell’anima, il loro destino è sfortunato e saranno sempre inferiori agli altri.

Solitamente i primi a fargli del male sono quelli che erano i primi a dargli l’amore incondizionato. Ma per sfortuna i loro genitori sono deficienti, incoscienti, pazzi ed irresponsabili, si sono trovati con un bimbo nelle braccia e niente di bello gli è successo. Nessuna luce si è accesa, nessuna forma di amore è nata, proprio niente.

E per finire i bastardi incazzati

Questi possono essere il frutto della prima categoria però con qualcosa che non andava bene, o forse che ha smesso subito di esistere. Sono quelli che per un certo tempo hanno creduto nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia, anche in Dio, negli angeli, nella bellezza e nella nobiltà degli uomini.

Tuttavia questi hanno sofferto una sorta di trauma. Si sono svegliati con una bomba che gli è esplosa in faccia. Sono marcati a vita, porteranno per sempre le cicatrici di quell’evento tragico. Forse qualche ferita non guarirà mai e sarà il loro bagaglio che i bastardi incazzati porteranno per sempre sulle spalle.

Allora, loro diventano incazzati per una ragione semplice: Non accettano per niente il loro destino!

E questo è il punto in comune tra loro ed i bastardi sfortunati: sono ribelli, non accettano la bruttezza, la violenza, la cattiveria e soprattutto non accettano la certezza del loro destino disgraziato.

Diventano incazzati e vanno contro tutto quello che si è aspettato da loro.

Diventano intellettuali, ricchi, sviluppano i loro talenti, diventano brillanti, trasformano il pacco di merda che la vita gli ha regalato in una montagna di oro. Sono in costante lotta contro quel male che portano dentro.

Anche se nella notte piangeranno il loro dolore, la mattina si sveglieranno con un sorriso e la grande gioia portata dalle prime luci dell’alba, la possibilità di vivere un altro giorno dove si potrà ricominciare tutto da capo.

Dormiranno poco, lavoreranno con passione, faranno sempre del loro meglio, non saranno per niente soddisfatti, staranno sempre cercando di provare o fare qualcosa, non si fermeranno mai.

La loro destinazione è sempre in avanti, lontana da loro accanto alle stelle.

*Certo che in un mondo complesso non ci si possono classificare le persone o le cose in un modo così semplice. Però molte interpretazioni della realtà possono essere create. E questa è una versione che mi sta a cuore ed anche il frutto delle mie osservazioni. Certamente ci saranno altrettanti tipi di realtà e di gente diversa!